
IN ASCOLTO DELLA TORAH
Introduzione all’ebraismo
(Introduzioni e Trattati 30), Queriniana, Brescia 2006 (or. Paris 2004), p. 168, € 14,80.
http://www.queriniana.it
Storico interessato da decenni al rapporto tra cristianesimo ed ebraismo, l’autore – che si professa cristiano, ma anche un perpetuo sopravissuto, con nessun altro Dio se non un Dio di diaspora, su una terra in cui egli vive da “straniero” – pubblica cinque conferenze tenute nel 2004, con l’aggiunta di introduzione, conclusione e lessico. Studiata la Torah sul cammino del giudaismo in formazione, si sviluppa l’analisi dell’avvento della Mishnah e l’instaurazione della Torah orale col Talmud. I due pilastri dell’ebraismo divennero la Torah scritta e quella orale. La Torah scritta venne normalizzata, tradotta e commentata (Midrashim). Nacquero le correnti mistiche che portano il giudaismo alla Cabala. L’ultimo capitolo analizza la Torah come “sola Scrittura” quale concezione fondamentale che dagli Esseni giunse fino ai Karaiti. L’importante conclusione mostra l’apparente simmetria ma la contemporanea diversità tra i due sistemi diversi (secondo l’ebraismo nella Torah Dio si trova “ingrammato”, “fatto lettera”, mentre il cristianesimo è il sistema dell’“incarnazione”, con un fondatore nella storia, Gesù di Nazareth, proclamato Cristo di Dio, Figlio di Dio.). Da “paganus” (= contadino), in riferimento a Rm 11,17 Paul fa notare che la varietà dell’albero porta-innesto sussiste, continua a svilupparsi altrove e altrimenti, accanto all’albero nato dalla varietà innestata, in cui del soggetto portatore che riceve l’innesto non rimane niente che si distingua. Fra cristiani ed ebrei occorre una teologia pacificante della differenza e della partnership, rigettando per sempre l’idea della “sostituzione” o del trasferimento di Alleanza. (RM)
Storico interessato da decenni al rapporto tra cristianesimo ed ebraismo, l’autore – che si professa cristiano, ma anche un perpetuo sopravissuto, con nessun altro Dio se non un Dio di diaspora, su una terra in cui egli vive da “straniero” – pubblica cinque conferenze tenute nel 2004, con l’aggiunta di introduzione, conclusione e lessico. Studiata la Torah sul cammino del giudaismo in formazione, si sviluppa l’analisi dell’avvento della Mishnah e l’instaurazione della Torah orale col Talmud. I due pilastri dell’ebraismo divennero la Torah scritta e quella orale. La Torah scritta venne normalizzata, tradotta e commentata (Midrashim). Nacquero le correnti mistiche che portano il giudaismo alla Cabala. L’ultimo capitolo analizza la Torah come “sola Scrittura” quale concezione fondamentale che dagli Esseni giunse fino ai Karaiti. L’importante conclusione mostra l’apparente simmetria ma la contemporanea diversità tra i due sistemi diversi (secondo l’ebraismo nella Torah Dio si trova “ingrammato”, “fatto lettera”, mentre il cristianesimo è il sistema dell’“incarnazione”, con un fondatore nella storia, Gesù di Nazareth, proclamato Cristo di Dio, Figlio di Dio.). Da “paganus” (= contadino), in riferimento a Rm 11,17 Paul fa notare che la varietà dell’albero porta-innesto sussiste, continua a svilupparsi altrove e altrimenti, accanto all’albero nato dalla varietà innestata, in cui del soggetto portatore che riceve l’innesto non rimane niente che si distingua. Fra cristiani ed ebrei occorre una teologia pacificante della differenza e della partnership, rigettando per sempre l’idea della “sostituzione” o del trasferimento di Alleanza. (RM)
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