sabato, dicembre 09, 2006

venerdì, novembre 24, 2006

Press Service (Novità novembre EDB)

Giuseppe Barbaglio
Gesù di Nazaret e Paolo di Tarso

Confronto storico

«La Bibbia nella storia»
Pagine previste 336 - Prezzo previsto e 25,00
ISBN 88-10-40272-3

Chi è Paolo: «l’inventore del cristianesimo» o piuttosto «colui che meglio comprese e interpretò l’opera del Maestro»? Di certo tra Paolo di Tarso e Gesù di Nazaret, pressoché coetanei, la distanza culturale, sociale e teologica è inversamente proporzionale alla vicinanza di tempo: l’uno vive nei villaggi, l’altro nelle metropoli; l’uno parla aramaico, l’altro greco; Gesù esprime la cultura orale, Paolo dà inizio alla letteratura cristiana.
Dopo più di un secolo e mezzo di ricerche sul confronto tra i due, è possibile registrare tra gli studiosi opinioni diametralmente opposte: da una parte quanti individuano in Paolo il vero fondatore del cristianesimo come nuova religione, dall’altra coloro che riconoscono una sostanziale continuità tra Maestro e apostolo.
Con un approccio rigorosamente storico, Barbaglio presenta un bilancio dei legami che uniscono i due e delle diversità che li separano, fino a giungere ad affermare, dati alla mano, che Paolo né si è appiattito su Gesù, né si è distanziato da lui fino a ignorarlo. Egli individua tra i due soprattutto un paio di contiguità fondamentali. Entrambi presentano un Dio accogliente e includente, un Dio dei figli prodighi, dei senza-legge: «se nella sua prospettiva il nazareno ha abbattuto le barriere erette nella piccola società giudaico-palestinese del tempo, allo stesso modo ha operato l’apostolo, ma su più vasta scala, sul palcoscenico dell’umanità intera e del mondo». Entrambi sono inoltre pervasi da una prospettiva escatologica positiva, sotto il segno della grazia, «annunciatori di gioia del dies salutis, non profeti di sventura del dies irae».

Sommario. Introduzione. 1. Problema dei tempi moderni. 2. Dislocazione: da un mondo a un altro. 3. Transizione da Gesù a Paolo. 4. Due grandi convertiti, due straordinari visionari. 5. Tempo e mondo. 6. Divinizzazione di Gesù. 7. Il Dio di Gesù Cristo. 8. «Gesù annunciava il regno ed è venuta la Chiesa». 9. Discorso della montagna, libertà dello spirito. 10. Fedeltà ebraica. Conclusione. Indici.

Autore. Giuseppe Barbaglio (1934), studioso di scienze bibliche, cura presso le EDB due collane di argomento biblico: La Bibbia nella storia e Scritti delle origini cristiane (con Romano Penna); ha curato Schede bibliche pastorali (8 voll.), La spiritualità del Nuovo Testamento e l’edizione greco-italiano del Merk; è autore di La Prima lettera ai Corinzi. Introduzione, versione, commento (22005), La teologia di Paolo. Abbozzi in forma epistolare (22001), Gesù ebreo di Galilea. Indagine storica (52005); Il pensare dell’apostolo Paolo (22005); Davanti a Dio. Il cammino spirituale di Mosè, di Elia e di Gesù (22001), insieme a Piero Stefani; Canti d’amore nell’antico Israele. Traduzione poetica del Cantico dei Cantici (22004), insieme a Luigi Commissari.
Ha inoltre curato insieme a Rinaldo Fabris e Bruno Maggioni la traduzione e il commento de I Vangeli, Cittadella, Assisi 1978 e ha pubblicato: Paolo di Tarso e le origini cristiane, Cittadella, Assisi, 32002; Le lettere di Paolo, 2 voll., Borla, Roma, 21990; Dio violento? Lettura delle scritture ebraiche e cristiane, Cittadella, Assisi, 1991; San Paolo, Lettere, 2 voll., Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1997, di cui ha curato l’introduzione e la traduzione.


Romano Penna
LETTERA AI ROMANI
II. Rm 6-11. Versione e commento

«Scritti delle origini cristiane» [A6]
Pagine previste 544 - Prezzo previsto e 41,50
ISBN 88-10-20626-6

«La Lettera ai Romani è il primo scritto neotestamentario di cui ci sia pervenuto un commento completo, condotto a termine verso il 243 dal grande alessandrino Origene. Da allora ad oggi i lavori su questo testo epistolare si sono moltiplicati in forma esponenziale, attestando l’enorme importanza dello scritto paolino per la fede, per la teologia e per la spiritualità cristiane, oltre che più in generale per il pensiero della cosiddetta civiltà occidentale. In particolare esso contrassegnò alcune ore decisive della storia della Chiesa, dalla conversione di sant’Agostino sul finire del sec. IV fino al commento epocale di Karl Barth agli inizi del sec. XX che marcò una svolta rispetto alla cosiddetta ‘teologia liberale’, per non dire di Lutero e del concilio di Trento nel sec. XVI». (dall’Introduzione del vol. I).
A due anni dall’uscita del primo tomo, contenente un’introduzione ampia e documentata, nonché la traduzione e un commento approfondito dei primi cinque capitoli di Romani, il secondo volume presenta i capitoli 6-11. Il difficile testo della Lettera nella sua oggettività costituisce la materia prima dell’evento di comunicazione messo in atto tra Paolo e i Romani: arrivare a conoscerlo fin dentro le sue pieghe più minute è l’impresa cui l’autore ha dato avvio. Nel complesso l’opera di Penna costituisce infatti il frutto maturo di anni di ricerca e di insegnamento sulle lettere di Paolo.

Sommario. Premessa. II. Il battezzato è inserito in Cristo e condotto dallo Spirito (6,1-8,36). III. Il rapporto tra il popolo d’Israele e l’evangelo (9,1-11,36).

Autore. Romano Penna (Castiglione Tinella - CN, 1937), sacerdote della diocesi di Alba, è professore ordinario di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense; tiene corsi anche in altre Università pontificie e all’Università di Urbino. È stato professore invitato al Pontificio Istituto Biblico di Roma e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme ed è membro del consiglio di presidenza dell’ABI. Tra le sue pubblicazioni: Lo Spirito di Cristo. Cristologia e pneumatologia secondo una originale formulazione paolina, Paideia, Brescia 1976; Il “mysterion” paolino: traiettoria e costituzione, Paideia, Brescia 1978; L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata, EDB, Bologna 1984 42000 (trad. spagnola: Bilbao 1994); Lettera agli Efesini. Introduzione, versione, commento, EDB, Bologna 1988 22001; Letture evangeliche. Saggi di esegesi sui quattro vangeli, Borla, Roma 1989; L’apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1991 (trad. inglese in due volumi: Collegeville, Minnesota 1996); Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile, San Paolo, Cinisello Balsamo 1992 32000 (trad. spagnola: Madrid 1993; coreana: Seoul 1997); I ritratti originali di Gesù il Cristo. Inizi e sviluppi della cristologia neotestamentaria, 2 volumi, San Paolo, Cinisello Balsamo 32001 e 22003; Vangelo e inculturazione. Studi sul rapporto tra rivelazione e cultura nel Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; Il DNA del cristianesimo. L’identità cristiana allo stato nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; Lettera ai Romani. I. Rm 1-5, EDB, Bologna 2004; ha curato inoltre Le origini del cristianesimo. Una guida, Carocci, Roma 2004.

Adriana Valerio (a cura)
DONNE E BIBBIA
Storia ed esegesi

«La Bibbia nella storia» n. 21[A4]
Pagine previste 416 - Prezzo previsto e 33,50
ISBN 88-10-40273-1

Il volume intende colmare le lacune esistenti nel campo della storiografia biblica con una esposizione sintetica e sistematica delle più importanti questioni relative al rapporto donna - Sacre Scritture.
La marginalità delle donne nella Bibbia è forse ad un tempo causa e conseguenza dello scarso riconoscimento che esse raccolgono nelle Chiese e in ambito teologico. All’interno di questa situazione storica è però possibile individuare una lunga tradizione interpretativa della Sacra Scrittura portata avanti dalle donne (parte I del volume), evidenziare una particolare presenza di donne nei testi sacri (parte II) e delineare, infine, a livello ermeneutico, i tratti specifici di un’esegesi al femminile, praticata da donne cristiane ed ebree (parte III). La novità dell’opera, che si articola in 12 contributi, va riscontrata non solo nell’impostazione interconfessionale, che si avvale di specialisti cattolici, protestanti ed ebrei, ma anche nella messa a confronto dell’approccio storico con quello esegetico.

Sommario. Introduzione generale (A. Valerio). I. Donne e Bibbia: una lunga tradizione interpretativa. 1. Donne e Bibbia nel cristianesimo tra II e V secolo (C. Mazzucco). 2. La Bibbia delle mistiche nei secoli XII e XIV (F. Santi). 3. La Bibbia nell’umanesimo femminile (secoli XV-XVII) (A. Valerio). 4. Donne interpreti della Bibbia nella tradizione protestante (J. Økland). 5. Elisabeth Cady Stanton e la Woman’s Bible: un’esegesi femminista nel XIX secolo (A. Berlis). 6. Le ebree di fronte alla Bibbia (M. Del Bianco Cotrozzi). II. Donne nei testi sacri. 7. Donne nell’Antico Testamento (I. Fischer). 8. Discepole di Gesù (M. Perroni). 9. Leadership femminile nelle comunità cristiane dell’Asia Minore (E. Estévez). 10. Il simbolismo della donna nella letteratura apocalittica (L. Arcari). III. Ermeneutica. Donne ed esegesi: ebree e cristiane a confronto. 11. La donna nella tradizione ebraica: spunti poetici (L. Voghera Luzzatto). 12. Tendenze attuali dell’esegesi femminista in Mc 5 (M. Navarro Puerto). Indici.

Curatrice. Adriana Valerio, laureata in filosofia e in teologia, insegna Storia del Cristianesimo all’Università “Federico II” di Napoli. È presidente della “Fondazione Pasquale Valerio per la storia delle donne” e dell’AFERT (Associazione Femminile Europea per la Ricerca Teologica). Tra le sue pubblicazioni: Cristianesimo al femminile (Napoli 1990); Donna potere e profezia (Napoli 1995); I sermoni di Domenica da Paradiso (Firenze 1999); Donne e Religione a Napoli (Milano 2001); La Bibbia nell'interpretazione delle donne (Firenze 2002); L'Archivio per la Storia delle donne, 2 voll. (Napoli 2004-2005).

Maurizio Marcheselli
«AVETE QUALCOSA DA MANGIARE?»
Un pasto, il Risorto, la comunità
«Biblioteca di teologia dell’evangelizzazione» [B15]
Pagine 296 - Prezzo previsto e 28,00
ISBN 88-10-45002-7

Il capitolo 21, posto a chiusura del Vangelo di Giovanni, è un testo straordinariamente ricco che racconta il manifestarsi del Risorto ai suoi. Si articola in due sezioni che descrivono, la prima, un’azione composita fatta di una pesca e di un pasto e, la seconda, un dialogo che colloca in primo piano la relazione di Gesù con Pietro e il discepolo amato.
Lo studio muove dal convincimento, ormai largamente avvalorato dalla critica biblica, che si tratti di un capitolo inserito nel Vangelo a posteriori, ma con una precisa intenzionalità, e quindi affatto estraneo al telaio preesistente. L’obiettivo che l’autore si pone è precisare l’intenzione redazionale soggiacente a Gv 21, mettendo in luce il disegno impresso dal redattore al suo materiale e indagando la sistematica rilettura da lui offerta di motivi e passi dei capitoli precedenti. Il brano «mostra un evidente interesse missionario e pertanto risulta centrale nella prospettiva di una riflessione sugli aspetti fondativi dell’annuncio del vangelo: non solo dal punto di vista del suo contenuto, ma anche per il suo approccio al patrimonio giovanneo preesistente e come esempio di dialogo inter-ecclesiale – e dunque potenzialmente ecumenico – a motivo dell’articolato rapporto tra Pietro e il discepolo che Gesù amava, rappresentanti di comunità cristiane diverse che anziché a un conflitto approdano a una comunione, capace di salvaguardare identità e diversità» (dall’Introduzione).

Sommario. Introduzione. 1. Origine e significato della terminologia del «manifestarsi» in Gv 21. 2. Gv 21 come composizione letteraria unificata. 3. La manifestazione del Risorto mediata dalla missione e dell’eucaristia. 4. Pietro e il discepolo che Gesù amava nella terza manifestazione del Risorto. 5. La terza manifestazione del Risorto ai discepoli (c. 21). 6. Manifestazione, discepolato, missione. Bibliografia. Indici.

Autore. Maurizio Marcheselli (1961) dal 1986 è presbitero della Chiesa di Bologna. Si è laureato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico nell’aprile del 2004. Dal 1992 è docente di Nuovo Testamento a Bologna, presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, già Studio Teologico Accademico Bolognese. Insegna Nuovo Testamento anche presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose «Ss. Vitale e Agricola».

Innocenzo Gargano
LECTIO DIVINA SUL VANGELO DI LUCA/4
Le donne e il Regno di Dio(cc. 8-11)

«Conversazioni bibliche» [S10]
Pagine previste 152 - Prezzo previsto e 11,50
ISBN 88-10-70995-0

L’autore affronta la lettura continua dei capitoli dall’8 all’11 del Vangelo di Luca, avendo già dedicato spazio ai primi due capitoli nel volume I Vangeli dell’infanzia (2004) e riservato la sua «Lectio divina» su il Vangelo di Luca/3 ai capitoli dal 3 al 7. Sono i brani del seguito femminile di Gesù, di Marta e Maria, della guarigione dell’emorroissa e della risurrezione della figlia di Giairo, della tempesta sedata, della moltiplicazione dei pani, della trasfigurazione, del Padre nostro e di alcune parabole molto note (il seminatore, il buon samaritano, la lucerna).

Autore. Innocenzo Gargano, monaco camaldolese, è maestro dello studentato generale camaldolese. Risiede a Roma nel monastero di San Gregorio al Celio, del quale è vicepriore. Professore straordinario di patrologia al Pontificio Istituto Orientale, insegna storia dell’esegesi dei Padri presso il Pontificio Istituto Biblico. Ha pubblicato: La teoria di Gregorio di Nissa sul Cantico dei Cantici. Indagine su alcune indicazioni di metodo esegetico, OCA, Roma 1981; con Tomáš Špidlík, La spiritualità dei Padri greci e orientali, Borla, Roma 1983; dirige l’edizione latino-italiana delle Opere di Pier Damiani (Città Nuova, Roma). Ha collaborato a diverse opere collettive e dizionari di teologia e spiritualità. È direttore del trimestrale Vita Monastica. Ha fondato i Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli, di cui cura la pubblicazione annuale degli Atti con Pazzini Editore. Presso le EDB ha pubblicato una ventina di volumi di Iniziazione alla «Lectio Divina» (1988-2006) e la trilogia Camaldolesi nella spiritualità italiana del Novecento (2000-2002).


Michael Davide Semeraro
CANTICO DEI CANTICI
L’amore non s’improvvisa

Prefazione di Luigi Accattoli
«Lettura pastorale della Bibbia - sez. Bibbia e spiritualità» [A7]
Pagine previste 420 - Prezzo previsto e 32,00
ISBN 88-10-21120-0

Il Cantico dei Cantici è ben più di un’allegoria dell’amore tra un uomo e una donna, tra Dio e Israele, tra Cristo e la Chiesa, tra il Verbo e l’anima fedele. Esso si offre come una parabola ove a essere importanti non sono i singoli dettagli, ma l’insieme delle suggestioni e dei rimandi capaci di creare un’atmosfera non tanto sensuale ma di continuo rimando al senso.
Nel solco dell’insegnamento dei Padri della Chiesa, l’autore propone una lettura spirituale del Cantico fondata sulla teologia simbolica, in cui reimparare ad accostarsi al testo non tanto per capirlo tecnicamente, ma soprattutto per ottenere che le sue parole entrino in risonanza con l’intimo dell’anima.
«La speranza e l’augurio sono per il lettore affinché, rileggendo ancora una volta il Cantico, possa sentire una crescente attrattiva per entrare in una relazione sempre più intima con il Signore che vuole e ama farsi chiamare Sposo, anzi essere riconosciuto, come al mattino di Pasqua, quale ‘mio’ Sposo (cf. Gv 20,16)» (dall’Introduzione).

Sommario. Prefazione (L. Accattoli). Introduzione. Note per la lettura. Prologo. I poema: L’inverno dell’esilio. Nascita dell’amore. II poema: In sogno è primavera. Progressi dell’amore. III poema: Il gusto dell’estate. La gioia delle nozze. IV poema: L’estate della differenziazione. La sofferta maturazione. V poema: L’autunno dei frutti. Amore ormai provato. Epilogo: Solstizio d’inverno. Sempre re-inizia l’amore. Ri-epilogo: Tempo supplementare. L’amore tutto sempre spera.

Autore. Michael Davide Semeraro osb, nato a Fasano (BR) nel 1964, è entrato in monastero benedettino dal 1983 ed è stato ordinato presbitero nel 1998. Ha completato la formazione monastica nei monasteri francesi di Tamié e de La Pierre-qui-Vire, e la formazione teologica alla Pontificia Università Gregoriana con il dottorato in teologia spirituale. Attualmente risiede presso il monastero di Dumenza ed è impegnato nell’animazione spirituale che ha nel monastero il suo punto di riferimento materiale e nella Parola il riferimento interiore. Ha pubblicato Le donne di san Benedetto, La Meridiana, Molfetta 2005, Etty Hillesum: Dio matura, La Meridiana, Molfetta 2005 e Con Gesù in compagnia di Luca. La Parola festiva nell’anno C, EDB, Bologna 2006.


Bruna Costacurta
LO SCETTRO E LA SPADA
Davide diventa re (2Sam 2-12)

«Studi biblici» [A3]
Pagine 248 - Prezzo previsto e 19,00
ISBN 88-10-41004-1

Nell’orizzonte della narrativa biblica, Davide grandeggia e la sua storia rappresenta uno dei documenti più affascinanti della letteratura mondiale antica.
Naturale prosecuzione del volume Con la cetra e con la fionda, che tratta del Primo libro di Samuele (fino a 2Sam 1), lo studio si occupa della storia dell’ascesa di Davide al trono, dei primi anni del suo regno su Israele e del progressivo consolidarsi del suo potere. Davide viene infatti proclamato prima sovrano di Giuda, la tribù meridionale di cui era originario, e poi di Israele, cioè delle tribù del nord, diventando così pastore dell’intero popolo del Signore. La sua vicenda è articolata e complessa e nel corso di una vita conosce la realtà dello scettro spesso affiancata dalla violenza della spada, in un’intricarsi di innocenza e colpevolezza, ricerca della pace e azioni di guerra, nobiltà e infamia, da cui emerge la fatica di coniugare l’esercizio del governo con il servizio della verità e del bene comune.
L’autrice presenta una lettura continua del testo e un commento puntuale e dettagliato di tutti i suoi elementi con particolare attenzione alla dimensione narrativa e antropologica.

Sommario. Introduzione. I. Davide re. 1. Un popolo e due re (2Sam 2,1-3,5). 2. Verso l’unificazione (2Sam 3,6-39). 3. Il pastore re (2Sam 4,1-5,5). II. Un regno e una città. 4. Gerusalemme capitale (2Sam 5,6-6,23). 5. Un regno per sempre (2Sam 7-9). III. Il lato oscuro del potere. 6. Una regalità tradita (2Sam 10-11). 7. «Quell’uomo sei tu» (2Sam 12). Bibliografia scelta.

Autrice. Bruna Costacurta (1946) ha studiato filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha poi conseguito il dottorato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ha pubblicato: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia ebraica, Analecta biblica 119, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1988; Con la cetra e con la fionda. L’ascesa di Davide verso il trono, EDB, Bologna 32003; Il laccio spezzato. Studio del Salmo 124, EDB, Bologna 2002.

giovedì, novembre 23, 2006

Press Service (Siracide)

PALMISANO Maria Carmela,
«Salvaci, Dio dell'universo!». Studio dell'eucologia di Sir 36H,1-17
Analecta Biblica 163, PIB 2006, pp. 468.

Oggetto del presente studio è l’eucologia di Sir 36H,1-17/33G,1-13a; 36G,16b-22 (14-19) a partire dall’analisi del manoscritto B, unico testimone ebraico del passo. La ricerca si è avvalsa dell’importante confronto con le versioni antiche (greca, siriaca [Peshitta e Siro-esaplare] e latina) e ha consentito di evidenziare significativi fattori di connessione tra Sir 36H,1-17 e il contesto precedente (Sir 31G,21 – 32G,26) nonché di svelare, all’interno di un’opera poetico-didattica, la presenza di elementi caratterizzanti il procedimento giuridico della querela in vista del ristabilimento di un diritto minacciato o conculcato. Inoltre, l’affiorare dello schema letterario-teologico del “grido-risposta” ha permesso di individuarne la rilevanza e la funzione nel libro, sia nelle istruzioni del sapiente, sia nell’Elogio dei Padri (Sir 44 – 50), sia nella terza sezione eucologica (cf. Sir 51,1-12). L’analisi delle quattro strofe ha messo in luce i testi e le tradizioni, soprattutto deuteronomistiche e profetiche, cui il sapiente fa riferimento, la teologia riguardante la sua visione della storia e la dinamica dell’invocazione per la salvezza d’Israele nel contesto della Palestina sottomessa al regno dei Selèucidi nel primo quarto del II sec. a.C. Il confronto con alcuni testi qumranici e liturgici (soprattutto con la preghiera della `amîdâh) ha consentito di evidenziare le peculiarità del “grido di aiuto” di Sir 36H,1-17, di leggerlo nel più ampio contesto intertestamentario, ipotizzando alcune possibili linee di sviluppo della sua recezione all’interno delle tradizioni liturgiche ebraiche. Infine, la ricerca di alcuni elementi storico-biblici ha permesso di delineare un più preciso ambiente storico, cui il contesto letterario e l’invocazione sembrano alludere, consentendo di supportare ulteriormente la tesi di fondo sostenuta, ovvero, la significativa coerenza della composi­zione all’interno dell’opera sapienziale.
PALMISANO MARIA CARMELA, nata a Seregno (MI) nel 1962, è una sorella della Comunità Loyola. Nel 1990 ha conseguito la laurea in Psicologia (Università La Sapienza di Roma) e nel 1998 il baccellierato in Teologia (Pontificia Università Grego­riana). In seguito, ha compiuto gli studi di Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico ottenendo, nel 2001, la licenza e difendendo, nel 2006, la dissertazione dottorale.

mercoledì, novembre 22, 2006

Press service (Salmi)

CARBAJOSA Igancio,
Las características de la versión siríaca de los Salmos (Sal 90–150 de la Peshitta)
Analecta Biblica 162, PIB 2006, pp. 465.

La finalidad de esta investigación es conocer las características de la Peshitta en los Salmos 90–150, de modo que pueda ser utilizada correctamente en el campo de la crítica textual. Se analizan, por tanto, las técnicas de traducción y las interpretaciones particulares (acomodaciones al contexto, armonizaciones, asimilaciones, traducciones condicionadas por razones teológicas, etc.), así como la Vorlage hebrea del Salterio siríaco y su tradición manuscrita. Se estudian, además, las relaciones de la Peshitta con LXX y Tg, y se ofrece un juicio sobre la cuestión del hipotético influjo de dichas versiones sobre el Salterio siríaco. Este estudio se presenta como un instrumento que permita a todos los que se acercan al texto de los Salmos conocer y entender las opciones de traducción de la versión siríaca en los 61 Salmos analizados. Al mismo tiempo, favorece un mayor conocimiento de las técnicas de traducción y de la sintaxis, morfología y semántica del siríaco, permite profundizar en el problema de la teología de la traducción y de la identidad de sus traductores, y colabora a clarificar las relaciones entre manuscritos.
This research investigates the character of the Peshitta in Psalms 90-150 in order to facilitate the proper use of this version in textual criticism. It identifies the Peshitta’s translation techniques (such as harmonization and assimilation) and it discusses the version’s interpretation of difficult passages in the Hebrew text. The question of the Hebrew Vorlage behind the Peshitta Psalter is also raised. A distinction is drawn between those Peshitta readings that reflect a Hebrew text different from that preserved in the MT and those that emerged during the Peshitta’s transmission. Also investigated here is the relationship between the Peshitta Psalms and the LXX and Targum, and an assessment of the supposed influence of these versions on the Peshitta Psalter is offered. Inquiry is made into the theology of the translation, the identity of the translators, and the relationships among the manuscripts of the Peshitta Psalter. This text is designed as a tool for scholars who, when confronted by critical questions in the Psalter, seek to understand the readings preserved in the Peshitta.

IGNACIO CARBAJOSA, nacido en 1967, es sacerdote de la diócesis de Madrid. Se licenció en Ciencias Bíblicas en el Pontificio Instituto Bíblico en 2000 y defendió su tesis doctoral en el mismo Instituto en 2005. Actualmente es profesor de Sagrada Escritura en la Facultad de Teología «San Damaso» (Madrid.

martedì, novembre 21, 2006

RETORICA BIBLICA E SEMITICA

Si porta a conoscenza degli Studiosi di Sacra Scrittura la fondazione della «Società internazionale per lo studio della Retorica Biblica e Semitica».
E' un'associazione senza fini di lucro, che promuove e sostiene le ricerche e le pubblicazioni:- nel campo biblico, tanto del Nuovo quanto dell'Antico Testamento;- nel campo degli altri testi semitici, specie dell'Islam.
Lo scopo essenziale della Società è favorire i progetti di ricerche, di scambi tra le università e di pubblicazioni nel campo della Retorica Biblica e Semitica. Presidente onorario è Sua Eminenza il card. A. Vanhoye.
(Nicoletta Gatti)

pagina internet

lunedì, novembre 20, 2006

Press Service (Giobbe)

IWANSKI Dariusz,
The Dynamics of Job's Intercession
Analecta Biblica 161, PIB 2006

The author of the book of Job twice pictures the main protagonist as intercessor. In the Prologue Job offers atonement holocausts for his sons in case they have sinned. His intercession in the Epilogue is performed in a very dramatic context. Job prays for his friends when he himself is in a pitiful situation. Especially the latter case of intercession is pregnant with meaning. We argue that it can be viewed in two dimensions: horizontal and vertical. By analyzing these dimensions the study contributes to our understanding of the dynamics of Job’s intercession. Intercession becomes a vehicle to emphasize Job’s role in the drama and finally vindicate his perfection, which was put to doubt by the friends and by Satan in the course of the drama. On the horizontal level the intercession becomes a way for reconciliation between Job and his friends. Seen against the vertical level it first stands as an expression of Job’s perfection (disinterested piety in particular); secondly it allows the reestablishment of cordial relations between Job and Yahweh (reconciliation).

Dariusz IWANSKI was born in Poland in 1971. 1996 ha was ordained a priest for the Diocese of Torun (Northern Poland). A year later he was sent to the Pontifical Biblical Institute in Rome where he earned a Licentiate in Sacred Scripture. In 2004 he received his doctorate from the Pontifical Gregorian University in Rome. He has been teaching as a guest professor at St. Patrick’s Seminary and University in Menlo Park (CA).